martedì 23 giugno 2009

No alla pedofilia

CHI TOCCA UN BAMBINO
TOCCA TUTTI NOI




Prelevate queste immagini e fatele girare nei vostri blog



martedì 16 giugno 2009

CONTRO IL LAVORO MINORILE

(per questo video devo ringraziare mio nipote se non fosse stato per lui non l'avrei mai visto... ti voglio bene piccolo mio)


POESIA
Mani fredde e tremanti
mani innocenti
che lavorano senza tregua.
Per giocare
per essere liberi
non basta lo stipendio di un anno.
In quell’inferno di macchine
e di buio totale
ogni speranza è perduta
uccisa
da chi li picchia e li maltratta.
Ma i loro pensieri
non muoiono
continuano a brillare
dentro i loro cuori.

domenica 14 giugno 2009

IL BAMBINO CHE PIANGE SPESSO E DORME POCO

CONSIGLI DI UN PEDIATRA
Bisogna tenere presente che il neonato è particolarmente sensibile. Pertanto attraverso il pianto ci comunica i suoi bisogni: il disagio del sentirsi bagnato o di avere caldo, freddo o fame. Anche il corretto avvio dell'allattamento al seno richiede alcune piccole regole, prima fra tutte l'allattamento "a richiesta" che significa lasciare al bambino libero accesso al seno anche molte volte al giorno. Questo tipo di allattamento stimola un'offerta di latte materno adeguata alle esigenze nutritive del neonato. Pertanto è consigliabile allattatare il bambino a " richiesta", ai primi segnali di fame, soprattutto per le prime 4/6 settimane, cioè fino a quando il ritmo dell'allattamento non si è stabilizzato. Questo consentirà l'aumento della produzione del latte materno in funzione delle necessità del proprio bambino. Tuttavia può accadere, che il latte della poppata serale sia meno abbondante o meno concentrato a causa di variazioni fisiologiche nel corso della giornata; quindi il bambino può risultare insoddisfatto, irrequieto ed avere difficoltà nell'addormentarsi. Armatevi di pazienza e non disperatevi. Potrebbero essere necessarie una o più poppate notturne durante le quali non accendete la luce in camera ed evitate di parlare e di giocare con il bimbo, affinchè lui mangi rapidamente senza subire eccessive stimoli esterni e torni a dormire.
- La mamma che allatta al seno deve avere l'accortezza di curare la propria alimentazione evitando l'eccessivo consumo di caffè, alcool, cioccolata, che possono disturbare il sonno del bambino.
- Le tisane a base di camomilla, finocchio e melissa possono essere utili per le qualità sedative e rasserenanti di queste erbe. Per abituare il neonato ad un ritmo di sonno regolare.
Abbiamo detto che si tratta di una fase molto delicata, durante la quale si avvia l'organizzazione del sonno e si instaura un regolare ritmo sonno-veglia.
Ecco alcuni consigli pratici:
- Curate molto l'ambiente dove dorme il neonato, la sua stanzetta deve essere tranquilla, silenziosa, illuminata con una piccola luce diffusa.
- Cercate di mantenere una temperatura dell'ambiente confortevole, rigorosamente il caldo; può essere sufficiente una temperatura ambientale di 20/21° C.
- Evitare di giocare nelle ore serali con il bambino perchè potrebbe eccitarsi e faticare nell'addormentarsi.
- Non tenere il neonato troppo vicino alla televisione accesa, che può arrecare disturbo al sonno.
- Fategli il bagnetto, possibilmente la sera, che è il momento più adatto affinchè la sua azione rilassante favorisca il sonno.
- Date l'ultima poppata dopo il bagnetto e confortatelo con il contatto materno, il cullare ritmico, la ninna nanna dolcissima.
- Cercate di tenere costante l'ora di andare a dormire e mettete il vostro neonato a letto dopo avere soddisfatto la sua naturale fame.
- Mettetevi accanto a lui, cullatelo lievemente, cantate una vecchia canzoncina o una ninna nanna dolce che deve diventare abituale: musichette artificiali o carillon possono causare eccitazioni. Mettetelo nella culla semiaddormentato ma ancora sveglio: deve addormentarsi con la percezione di essere nel suo lettino e non in braccio alla mamma o nel lettone o sul divano. Fatelo dormire sulla schiena ed evitate la posizione a pancia sotto. Preferibilmente fate dormire il neonato in una culla accanto al vostro letto o nella sua cameretta, non troppo distante dalla vostra. Il neonato allattato al seno, durante i primi mesi di vita, cercherà il seno materno anche come consolazione. Può essere corretto attaccarlo al seno, ricordando che per lui questo e rassicurante. Fate in modo che i pasti notturni siano brevi e interagite il meno possibile con il bambino. Dopo i 4/5 mesi, il lattante non dovrebbe avere più bisogno di bere o di nutrirsi durante la notte, anzi l'ingestione notturna di liquidi, potrebbe aumentare la quantità della sua pipì; pertanto bagnandosi più spesso, si sveglierà e piangerà per essere cambiato. Ricordate che l'insonnia nel neonato è correlata al suo adattamento ai ritmi esterni. Rivolgetevi al vostro Pediatra riferendo i disturbi e le ore che il neonato trascorre nel sonno: il suo consiglio sarà indispensabile per risolvere i problemi e in ogni caso non somministrate farmaci senza la sua indicazione. Se presenta numerosi risvegli notturni. Se il bambino inizia a piangere, aspettate qualche minuto prima di intervenire. Ad ogni progressivo-risveglio successivo allungate progressivamente l'intervallo di tempo prima di accorrere, passando da 1-2 minuti e così via finchè si addormenta da solo. Entrate nella stanza, parlategli e tranquillizzatelo: non dategli da bere, non prendetelo in braccio, l'importante è rassicurarlo e non farlo sentire abbandonato. All'inizio sembrerà faticoso, ma progressivamente imparerà a gestire autonomamente la sua nanna. Mettete una piccola luce nella stanzetta del bambino, in maniera che lui possa controllare , ambiente circostante. Cercate di capire se è la fame il motivo del suo risveglio. In questo caso lo vedrete portarsi alla bocca le manine cercando di succhiarle nervosamente.

sabato 13 giugno 2009

Che cosa sognano i bambini?

Capire che cosa sognano i neonati guardando le loro espressioni del volto è sicuramente difficile anche se possono trasparire sicuramente le emozioni fondamentali: gioia, tristezza, paura, stupore, collera e disgusto.
Il mondo onirico infantile diventa accessibile a partire dai 3 anni di età, quando i bambini sono in grado di raccontare i loro sogni.
David Foulkes, psicologo che ha lavorato nel laboratorio del sonno all’University of Wyoming e al Georgia Mental Health Institute di Atlanta, a partire dal 1982 ha condotto diversi studi su individui fino ai 15 anni, dimostrando che fino a 6 anni si sognano soprattutto animali. Le scene sono fantastiche e raramente li coinvolgono in prima persona. Le immagini sono quasi statiche, semplici, e tra le azioni più descritte sono dormire e mangiare.
“Le scene si susseguono senza trama e i soggetti interagiscono senza essere i veri e propri protagonisti delle storie” scrive William Domhoff, psicologo all’University of California a Santa Cruz. “A questa età non ci sono differenze di genere: i sogni di bimbi e bimbe sono simili, si differenziano solo alla fine dell’adolescenza”.
Crescendo, i bimbi diventano protagonisti dei loro sogni che si fanno meno surreali. Le ragazze hanno dialoghi divertenti con le amiche. I maschi sognano partite di calcio, gare sportive, battaglie.
Inge Strauch, docente di psicologia clinica all’Università di Zurigo, ha raccolto 550 sogni intervistando, a intervalli di 2 anni, 12 maschi e 12 femmine tra i 9 e i 15 anni. Confrontandoli con i sogni degli adulti ha scoperto che i giovani sognano meno sventure e disgrazie.


"David Foulkes, William Domhoff, Inge Strauch"

sabato 6 giugno 2009

il pensiero


Chi di noi non ha Mai desiderato essere una Cenerentola, una Biancaneve o, perché no, un baldo giovane in sella ad un cavallo bianco, il celebre Principe Azzurro? Nessuno! Già, anche perché ad ognuno di noi, almeno una volta nella nostra vita, quando eravamo bambini, è stata raccontata una fiaba. E' strano l'effetto che fanno le fiabe sui bambini: gli occhi si spalancano, si tendono bene le orecchie e gli animi, improvvisamente, si placano, come anestetizzati. Mi sono sempre chiesta perché facessero quest'effetto ( e non solo ai bambini ) ... Beh, probabilmente perché il mondo che c'è fuori non ci soddisfa, e andiamo a cercare realtà diverse da quella in cui siamo incatenati, per rifugiarsi dentro qualche castello incantato o qualche bosco fatato. Così ci sentiamo cullati e protetti da questa realtà magica, fatta di principi e principesse, ranocchi, carrozze, tappeti volanti e scarpette di cristallo. Un'altra cosa ci attrae fortunatamente è che nelle fiabe c'é sempre un lieto fine e che quindi, malgrado tutte le avversità, i nostri eroi incantati vincono sempre, mentre noi, comuni mortali, malgrado tutti i nostri sforzi, non sempre vinciamo e il nostro fine è spesso tutt'altro che lieto!

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