domenica 31 maggio 2009

I bambini sognano sin da piccolissimi.

Il modo in cui reagiscono, al risveglio, ai propri sogni, dipende dall'atteggiamento dei genitori, e influenza il loro futuro rapporto col sonno.

Prima dei tre anni manca la capacità di raccontare: è dunque difficile indagare sui sogni dei bambini. Subito dopo, i piccoli fanno dei resoconti, ma spesso la fantasia e il sogno reale s'intrecciano in modo inconsapevole. Il contenuto pare essere statico, poca partecipazione personale, scarse interazioni, prevalenza di animali. Negli anni successivi c'è uno sviluppo della complessità del sogno, parallelo a quello cognitivo ed affettivo. Compaiono personaggi fantastici, luoghi immaginari, simboli.

Secondo Freud, i sogni infantili sono molto chiari, brevi e coerenti. Il loro contenuto è di solito trasparente: si tratta dell'adempimento di un desiderio diurno, o la copia fedele di vicende familiari e scolastiche. E' solo dalla terza infanzia che inizia a formarsi il sogno simbolico, con messaggi mascherati ed enigmatici come quello degli adulti.

E' facile che il bambino, anche molto piccolo, abbia degli incubi, che non sa nemmeno raccontare. A volte si verificano dei sogni ricorrenti, quasi a riflettere un blocco che non riesce a superare. E' importante che l'adulto accolga le sue associazioni spontanee, cioè tutte le impressioni che aggiunge di sua iniziativa: farlo raccontare, fargli disegnare il racconto, lasciar emergere senza minimizzare il nocciolo dell'angoscia dell'incubo.

Ascoltare al mattino i sogni dei bambini, senza interpretarli, è un gioco utile: aiuta a valorizzare il sogno e il sonno, e a non averne paura. Un tempo si alimentavano gli incubi con minacce al momento dell'addormentamento. E' importante invece cercare di predisporre dei "sogni d'oro", con ninnananne rassicuranti, visualizzazioni dei colori preferiti, antidoti magici inventati insieme. E se la strega dell'incubo si fa viva lo stesso, la mattina dopo bisogna disegnarla il meglio possibile e bruciarla. Con l'unico rischio che il rituale liberatorio si riveli così divertente da indurre nuove incursioni di mostri per poterlo ripetere.

"Olga Chiaia"



sabato 30 maggio 2009

I bambini sognano?

Sì, ma quel che sognano è un mistero.
Forse in sogno galleggiano nel caldo abbraccio del grembo materno sentendo il suo respiro e il battito del suo cuore e la sensazione di sicurezza che gli dava l’ambiente uterino. Forse, invece, sognano l’impatto con quel mondo nuovo e sorprendente nel quale sono stati gettati dalla pace e i rumori sgradevoli, stoffe morbide per accoglierli e braccia forti per sorreggerli, latte caldo che scende lungo la gola….
Possiamo solo cercare di indovinare che cosa sognano perché nessuno ricorda ciò che ha sognato quando era neonato. Nonostante tutto si può essere sicuri che sognano solo guardandoli dormire.


martedì 26 maggio 2009

CRESCENDO

ti ricorderai di quando eri bambina
di quando piangevi perchè ti mancava la mamma
ricorderai l'amico/a del cuore

e dei giochi fatti insieme
ricorderai della scuola e dei brutti voti
ricorderai dell'insegnante che ostinato ti rimproverava
ricorderai dei litigi con gli amici
ricorderai del bambino/a ke detestavi
ricorderai la prima cotta..
il primo bacio
ma crescendo capirai

che piangere era inutile perchè la
mamma sarebbe tornata

capirai che litigare per delle sciocchezze era da stupidi
capirai che chi detestavi era simile a te
ma ripensandoci sorriderai
perchè i tuoi sbagli ti hanno portato a qualcosa
ti hanno fatto crescere e diventare quello che sei Ora

domenica 24 maggio 2009

OGNI ESSERE UMANO


In ogni essere umano è presente la carica emotiva e straordinaria di un "bambino libero" è stata intrappolata e imbrigliata dall’educazione, dalla cultura, dai condizionamenti e dalle proprie paure. Questa carica emotiva è quanto di più coinvolgente, affascinante, emozionante ci possa essere in un individuo, è la molla che porta al benessere e costituisce le fondamenta della felicità, è la base di ogni relazione appagante, di ogni esperienza straordinaria, di ogni momento indimenticabile, di ogni contatto con le proprie parti più vere e profonde.

martedì 19 maggio 2009

TOSSE/ VERMI/ PIDOCCHI/ VOMITO

LA TOSSE
La tosse è una contrazione della respirazione a cui segue una rapida espirazione caratterizzata da chiusura e successiva riapertura molto veloce della glottide. La tosse rappresenta un riflesso istintivo del corpo, un meccanismo di difesa contro irritazioni della gola, della trachea o dei bronchi e permette l’espulsione di sostanze nocive.
La tosse non è una malattia vera e propria, bensì il sintomo di alcune patologie correlate all’apparato respiratorio.


I VERMI
I vermi (o ossiuri) sono la più comune forma di parassiti intestinali che attaccano l’essere umano. Sono classificati come endoparassiti, cioè come parassiti che vivono all’interno del corpo umano. I vermi, infatti, si depositano nell’intestino. Le femmine dei vermi escono dall’ano, dove depositano migliaia di uova, che si schiudono dopo 2-3 giorni. I vermi appena nati si depositano intorno all’ano o sulle natiche, nella zona vulvare (se colpiscono le femmine) o, raramente, nelle feci.


I PIDOCCHI
I pidocchi o pediculosi sono parassiti la cui lunghezza si aggira tra i 2 e i 4 millimetri, che infestano la cute, ma che possono anche depositarsi sul pube o, più raramente, su tutto il corpo.
I pidocchi della cute sono di gran lunga i più comuni e in questa sede parleremo in modo specifico di questi, anche perché le cause, i sintomi e le cure sono più o meno gli stessi per tutti e tre i tipi di pediculosi.
Le femmine nidificano sulla cute le loro uova, chiamate lendini, così che i pidocchi cominciano a moltiplicarsi e ad espandersi sul cuoio capelluto nel giro di una settimana, tempo necessario alle lendini per schiudersi.
I pidocchi che attaccano l’uomo sono della specie Pediculus Humanus (i pidocchi della cute) e Pthirus Pubis (i pidocchi del pube).


IL VOMITO
Il vomito non è una malattia, ma il sintomo di un malessere che deve essere riconosciuto per essere curato. Consiste nell’espulsione, talvolta improvvisa e violenta, di cibo contenuto nello stomaco.

"fioriblu (angolo pediatrico)"

giovedì 14 maggio 2009

MAL DI GOLA/ NASO CHIUSO/ OTITE

IL MAL DI GOLA
Il mal di gola è un’infiammazione molto comune delle vie respiratorie, causata solitamente da virus o batteri, frequente soprattutto durante la stagione invernale. La bocca e la gola, infatti, rappresentano la via più immediata per l’entrata di organismi estranei.

È molto diffuso fra i bambini, che non hanno ancora sviluppato appieno le difese immunitarie necessarie a combattere i più semplici malanni.


IL NASO CHIUSO
Il naso chiuso consiste nell’ostruzione delle cavità del naso che rende difficoltosa la respirazione. È uno dei disturbi più frequenti a cui l’individuo è soggetto e, generalmente, è un fastidio molto semplice da curare.


L'OTITE
L’otite è l’infiammazione dell’orecchio medio o dell’orecchio esterno, e può essere acuta o cronica a seconda della sua durata.È un disturbo che colpisce i bambini in modo frequente e che si manifesta soprattutto con il mal d’orecchi.

"fioriblu (angolo pediatrico)"

domenica 10 maggio 2009

CROSTA LATTEA/ LA DIARREA/ LA FEBBRE

CROSTA LATTEA
La dermatite seborroica, chiamata comunemente crosta lattea, è uno dei disturbi tipici della prima infanzia. È una malattia della pelle caratterizzata da un’eccessiva produzione di sebo che si manifesta di solito a partire dalle prime settimane di vita del bambino e che, di norma, sparisce entro il terzo mese, anche se talvolta si presentano casi di dermatite seborroica verso gli 11 anni.
La crosta lattea prende questo nome dal fatto che si manifesta quando il bambino è ancora nella fase in cui il suo unico nutrimento è il latte.


LA DIARREA
La diarrea è un disturbo della defecazione caratterizzato da frequente evacuazione di feci di consistenza liquida o semiliquida.
Più che una malattia vera e propria, la diarrea è il sintomo di un disturbo intestinale che può essere di varia natura.

È molto frequente nei bambini che, attraverso la diarrea, reagiscono agli attacchi esterni.


LA FEBBRE
La febbre consiste nell’aumento della temperatura al di sopra della normale soglia, che si aggira intorno ai 37° C (tra i 36,4 e 37,4° C).

La febbre è uno dei sintomi più frequenti utilizzati dal corpo umano per segnalare anomalie nel normale funzionamento dell’organismo. La febbre, infatti, è lo strumento che il corpo umano usa per ostacolare la moltiplicazione degli organismi infettanti; questi organismi, infatti, non riescono a sopravvivere ad una temperatura maggiore di quella corporea.
"fioriblu (angolo pediatrico)"

giovedì 7 maggio 2009

Un pò di riflessione con me stessa

Giusto, sbagliato, si, no, forse...... quante volte al giorno ci chiediamo queste cose? ultimamente io continuo a farmi queste domande, è giusto fare così? dovrei forse fare colà? qual'è la risposta giusta a tutti questi quesiti? cosa sarebbe meglio fare? insomma le nostre teste si riempiono di domande e, spesso, non sanno darsi risposta e altrettanto spesso hanno paura di quello che potremmo risponderci perchè la linea sottile tra giusto e sbagliato potrebbe essere sorpassata e potremmo molto facilmente perdere la direzione.
Ma la cosa più importante che mi sto chiedendo è: non sarebbe meglio, alcune volte (sempre mi sembra esagerato) perdere la retta via? agire d'impulso , senza curarsi dei pro e dei contro? insomma tornare ragazzini per qualche ora o anche solo per qualche secondo tanto da dire SI oppure NO oppure è GIUSTO o è SBAGLIATO senza farsi altre domande... a volte è così bello non crearsi problemi, non pensare che per ogni azione c'è sempre una reazione che è li che ci aspetta infida, crudele.
Siamo diventiati donne e uomini? siamo grandi e questo cosa vuol dire? diventare grandi vuole per forza dire caricarsi di mille responsabilità che, forse e dico forse, nemmeno vogliamo? Nel caso fosse così allora SI!!! LO AMMETTO io soffro della gravissima sindrome di PETER PAN!!! non voglio crescere voglio rimanere bambina, voglio poter fare quello che ne ho voglia e non voglio rendere conto a nessuno almeno non sempre (lo so che non è facile essere liberi in tutto e per tutto... però a volte fa bene prendersi delle pause dall'età adulta)....
Ecco... ci sono, la massima di oggi è: non ci si deve vergognare del nostro lato bambino, bisogna che, ogni tanto, venga fuori, ha bisogno di vivere, di sognare e di respirare.... e, perchè no, anche di giocare!!! Nessuno è così tanto grande da poterlo mettere in letargo perenne...
Il bambino che c'è in noi ci tiene vivi e ci fa sognare, e cosa c'è di meglio del sognare?

mercoledì 6 maggio 2009

COLICHE GASSOSE

Le coliche gassose sono uno dei disturbi più comuni che colpiscono quasi tutti i bambini durante i primi 3-5 mesi di vita, per poi scomparire del tutto in modo definitivo e spontaneo.

Sono malesseri che inizialmente preoccupano molto i genitori, perché si accorgono che il loro bambino ha crisi di pianto irrefrenabili e frequenti e non sanno come comportarsi per alleviare il suo dolore.

Le coliche gassose sono infatti bolle d’aria e di gas che si formano nella pancia, provocando dolori intensi.


Le cause delle coliche gassose
Il dolore è causato dalla distensione delle pareti intestinali, distensione che avviene in seguito al passaggio delle bolle d’aria o di gas.

Le cause di questo fenomeno non sono ancora state accertate, ma sono stati ipotizzati alcuni motivi:

- Cause alimentari: una alimentazione scorretta, come l’eccesso di carboidrati, può generare bolle d’aria nello stomaco. In altri casi la sunzione troppo precipitosa del latte può causare ingestione esagerata di aria e aumentare l’aria nello stomaco. Anche l’intolleranza al latte vaccino può favorire le coliche gassose.

- Comportamento dei genitori: l’ansia dei genitori può alterare le percezioni del neonato, che a sua volta risponde a questo stimolo con reazioni nervose che accelerano la produzione di aria all’interno dell’intestino.

"fioriblu (angolo pediatrico)"

martedì 5 maggio 2009

L'ACETONE

L’acetonemia o chetosi, comunemente chiamata “acetone”, è un disturbo tipico dell’infanzia, caratterizzato da una disfunzione momentanea del metabolismo che si verifica quando l’organismo, una volta terminati gli zuccheri nel sangue, comincia a bruciare i grassi.

La combustione dei grassi produce, appunto, l’acetone, una sostanza che si deposita nel sangue e che in condizioni di normalità si trasforma in anidride carbonica e ossigeno; se è in corso una patologia, invece, l’acetone si accumula diventando tossico.

Più che una malattia in sé, l’acetone è infatti un sintomo di qualche altra problematica che si sta sviluppando nell’organismo del bambino (solitamente disturbi alimentari).I bambini compresi fra i 3 e i 10 anni, soprattutto se molto magri, sono più predisposti nei confronti dell’acetone.


Le cause dell’acetone
L’acetone è solitamente provocato da disfunzioni alimentari. Un’alimentazione troppo ricca di grassi, per esempio, può causare l’acetonemia.

La presenza di acetone nel sangue può essere facilitata anche dal diabete a causa della carenza di insulina, che ha un ruolo fondamentale nel trasporto di glucosio.

In alcuni casi può accadere che l’acetone sia associato a stati di shock, sforzi fisici eccessivi.


"fioriblu (angolo pediatrico)"

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