lunedì 14 settembre 2009

Ricordi

Vi ricordate di quando eravate piccoli e
credevate alle favole?
Quali erano i sogni fantastici della vostra vita?
L'abito bianco, il principe azzurro che vi portava
in un castello sulla collina.
Eravate a letto la notte, chiudevate gli occhi e
nutrivate una cieca e assoluta fiducia.
Babbo Natale, il topolino del dente, il principe azzurro
erano così reali che potevi toccarli, ma col tempo
si CRESCE, un bel giorno apri gli
OCCHI e la favola è SPARITA
Molte persone hanno bisogno di sostegno e devono
credere in qualcosa. Il problema è che è difficile
abbandonare completamente quel mondo fatato
perchè quasi tutti hanno ancora quel piccolissimo
pezzetto di speranza, di fiducia e sperano un bel giorno
di aprire gli occhi e di vedere il loro
SOGNO trasformato in REALTA'

Alla fine del giorno la fiducia è una cosa misteriosa.
Appare improvvisamente, quando meno te lo aspetti.
E un giorno ti accorgi che la favola è leggermente
diversa da come l'avevi sognata.
Il castello beh, potrebbe non essere un castello.
E non è tanto importante che la felicità sia eterna,
ma che si possa essere FELICI al momento.
Perchè una volta ogni tanto, una volta può capitare
che le persone ti sorprendano. Una volta ogni tanto
le persone possono anche toglierti il fiato!

- tratto da Grey's Anatomy -

domenica 9 agosto 2009

Voglio tornare bambina

Evviva sono contenta perchè dopo mesi e mesi trascorsi a costruire questo mio video sono riuscita ad inserirlo su youTube e poi metterlo in questo blog per farlo vedere a voi lettori "sempre che ce ne siano ancora ma spero proprio di si...."

Ho voluto creare questo video perchè a volte vorrei tornare bambina, quando tutto era più semplice. Proprio così.. vorrei tornare a scuola, dire quello che penso e fregarmene di quello che pensa la gente, vorrei vedere il mondo con gli occhi di una volta, quando tante cose non le capivo ancora, le domeniche a giocare a nascondino e preoccuparmi solo di fare "tana-libera-tutti", vorrei non pensare male della gente.. e vorrei, stupirmi davanti a ogni cosa, anche la più semplice..

mercoledì 5 agosto 2009

I viaggi dei bambini alla scoperta del mondo.

Le tante sospirate vacanze finalmente stanno arrivando e forse per qualcuno sono già cominciate. Dunque prima di partire pensate bene quale che sia la destinazione prescelta, andare in vacanza con i bambini fa sempre bene, perché permette di far respirare ai piccoli un’aria più salutare e meno inquinata di quella che normalmente si trova nelle città, ma anche di fare esperienze molto formative da un punto di vista psichico: vedere mucche, capre o cavalli in montagna, pesci o barche al mare significa vedere cose diverse da quelle di routine, che si conoscono solo attraverso i libri, e questo è molto importante per la formazione del bambino.
Senza considerare che trascorrere insieme qualche giorno di relax avendo a completa disposizione mamma e papà è molto positivo per i bimbi, che sempre più spesso vedono i genitori ‘col contagocce’, a causa dei loro impegni lavorativi


Una delle mete favorite contro la calura estiva è la classica vacanza al mare, soluzione ideale per le famiglie con bambini. Al mare si gode la freschezza della brezza marina, i rigeneranti bagni, i giochi più diversi e fantasiosi. Sempre più spesso si trovano hotel con servizi dedicati ai bisogni dei bimbi, strutture attrezzate con area giochi, accuratamente ombreggiate, piscine sicure e non mancano mai nuovi amici e tanto svago.

Il sole e il mare, per diversi e importanti motivi, fanno sempre bene, specialmente in una fase delicata com’è quella della crescita dell’organismo. La pelle dei piccoli, però, è ancora molto delicata, ed è necessario proteggerla dai raggi del sole: non esporre i piccoli nelle ore più calde, dalle 11.00 alle 17.00, cospargerli accuratamente con creme protettive, indossare un cappellino con visiera può evitare colpi di sole e febbre improvvisa. La crema, perché mantenga la sua efficacia, andrebbe applicata ogni due ore indipendentemente dal bagno in acqua. I raggi solari passano anche attraverso le tele degli ombrelloni, se rimanete al mare l'intera giornata fate indossare magliette di cotone bianche ai vostri bambini.
E' importante bere molto, acqua o succhi di frutta e, come per i grandi, è meglio evitare bibite gassate e cibi grassi. Frutta fresca e gelati restituiscono sali minerali e vitamine al corpo senza appesantirlo.
Mentre giocano spensierati sulla spiaggia, milioni di invisibili particelle d'acqua sospese in aria, che contengono sali e ioni sottratti all’acqua di mare dal vento e dal moto ondoso e trasportati sulla costa, esercitano un aerosol naturale, salubre e purificante alle vie respiratorie.
Si comprende facilmente l’importanza di questo ambiente climatico, che rafforza le capacità di resistenza agli attacchi virali dei mesi invernali.

Anche il sole è fondamentale per una crescita sana. La salute delle ossa è strettamente legata agli effetti benefici dell'esposizione al sole, perché consentono alla vitamina D di formarsi. Questa vitamina si assimila attraverso il cibo, latte, burro, uova, carne, ma per formarsi necessita del sole. Grazie al lavoro della vitamina D, il calcio si fissa nelle ossa e garantisce una crescita ossea equilibrata.

I bimbi, tutto questo non lo sanno e giocano felici, si tuffano in mare e magari imparano a nuotare, prima con i braccioli...e poi finalmente liberi di galleggiare!
Portate sempre diversi costumini da bagno, rimanere con il costume bagnato può causare fastidi all'intestino, eritemi e pruriti.
Ricordate sempre che per i bimbi piccoli, fino a tre/quattro anni, la mamma e il papà sono il centro del mondo e non c’è niente di più bello e gratificante che passare il tempo con voi, castelli di sabbia, racchettoni, pallone, gavettoni, bagni, tuffi e coccole a volontà!

Se la vostra destinazione invece è la montagna il bambino sano può soggiornare a qualsiasi altitudine, ma al disopra dei 2500 metri è necessario un periodo di acclimatamento. I neonati non vanno mai portati al di sopra dei 700-800 metri; in ogni caso consultate sempre il pediatra prima di intraprendere un viaggio se avete dei bambini piccoli.


Ricordatevi che in montagna ci si scotta più facilmente, quindi servirà una crema solare con fattore di protezione molto elevato, cappellino e occhiali da sole.
La vacanza in montagna è molto particolare e ha molti privilegi: aria pura, piacevoli passeggiate, coinvolgenti escursioni, paesaggi nuovi, ricchi di una vegetazione tutta da scoprire: anche la montagna offre numerosi stimoli ai bambini, di qualunque età. E se al mare bisogna fare attenzione al sole di mezzogiorno, in montagna le ore centrali del giorno sono da preferire, per le temperature più dolci e la protezione solare ‘naturale’ rappresentata dagli alberi.

ATTENZIONE A ...
Escursioni termiche. Anche se è una bella giornata, in montagna c’è sempre un po’ di vento e gli sbalzi climatici sono abbastanza repentini e marcati, soprattutto appena il sole incomincia a calare. Se il bambino fa il bagno in piscina o se ci coglie una pioggia improvvisa, occorre asciugarlo subito e fargli indossare abiti asciutti.
Vespe e api. Pericolose soprattutto se il bambino scopre un alveare: attratto dalla novità, potrebbe avvicinarsi troppo e trovare brutte sorprese! Il rischio principale della puntura di una vespa è quello di una reazione allergica anche grave (ma fortunatamente rara!) come lo shock anafilattico.
Punture di zecche. Essere punti dalle zecche è più comune di quanto si creda. Si possono trovare in molte zone boscose di Friuli, Trentino, Veneto, Liguria, Campania, Calabria, Sicilia. Per evitarle, un buon accorgimento è indossare calzettoni, pantaloni lunghi e scarpe chiuse quando si passeggia nei boschi e cercare di camminare sul sentiero evitando il contatto con la vegetazione.
Il morso non provoca fastidi e spesso la mamma si accorge che il bambino è stato punto solo alla sera, quando vede l’insetto attaccato alla pelle o trova un nodulino nero sottopelle del diametro di 3-4 mm. La zecca va tolta in toto, aiutandosi con una pinzetta; se non si riesce, meglio farlo fare dal medico, per essere sicuri di averla estratta completamente. Se resta attaccata, infatti, la zecca potrebbe trasmette infezioni anche serie, come la malattia di Lyme.
Traumi. Finalmente liberi, i bambini corrono, si arrampicano e qualche volta cadono. Il più delle volte se la cavano con una leggera sbucciatura e una piccola contusione, ma se si fa una scampagnata è meglio portare con sé un kit di pronto soccorso: disinfettante (acqua ossigenata o salviettine ad azione disinfettante), cerotti, bende per fasciature. Naturalmente se c’è un dubbio di frattura, bisogna andare in ospedale.

sabato 18 luglio 2009

La favola dei palloncini colorati


C'era una volta, non tanto tempo fa, molto lontano
da qui, un paese in bianco e nero.
Con tante ombre al posto dei colori.
Un giorno arrivò un signore che portava, legati ad un
polso, una miriade di palloncini di ogni colore.
Appena lo vide, si avvicinò un bambino e gli chiese
perchè quelle strane sfere non fossero bianche e nere.
Allora il signore gli rispose che veniva da un paese
dove ogni cosa aveva un colore.
Proprio come quei palloncini.
Il bimbo gli domandò un palloncino e il signore
decise di regalarglieli tutti.
Si chinò su di lui e glieli tese.
Il bambino li afferrò, ma d'improvviso cominciò a
sollevarsi da terra con tutti i palloncini.
Il signore lo afferrò e il bimbo, spaventato, decise
di lasciarli andare.
E appena toccò terra alzò gli occhi verso il cielo.
Vide quell'enorme quantità di palloncini, con tutti
quegli strani colori che non aveva mai visto,
liberarsi in quell'infinita macchia bianco-nera
che rappresentava l'unico mondo che lui conosceva.
Il suo CUORE si fermò.
Era uno spettacolo meraviglioso: quei palloncini
continuavano a volare in alto come luci sospese.
Illuminavano il cielo come lampioni accesi, nel
contrasto delle ombre che incombevano su quel paese.
Ma d'un tratto, ecco che i palloncini azzurri
cominciarono a scoppiare, colorando il cielo di
un azzurro intenso. L'aria che ne uscì si
tramutò in vento. Il vento cominciò a trasportare i
palloncini ovunque. Quelli verdi si posarono sui prati
e li colorarono.
Quelli gialli fecero scoppiare il sole da cui spuntarono
infiniti raggi giallo tenue che riscaldarono tutto il
paese. Quelli variopinti colorarono i fiori e così,
via via, tutto il paese pian piano acquistò COLORE.


Il bambino smarrito e incredulo si voltò verso il signore
per domandargli spiegazioni di tutto quello che era
successo. Ma il signore dei palloncini colorati
non c'era più. Era rimasto un unico palloncino rosso

che andò a posarsi sul cuore del bambino.
Il palloncino si gonfiò e il suo cuore riprese a battere,
rosso d'amore.
Era nato un nuovo mondo dei colori

mercoledì 1 luglio 2009

Grande giorno

Ciao a tutti...
Oggi grande giornata; primo giorno del centro estivo... Mi sono divertita tantissima e sono tornata a casa stanchissima... "Ma dove la tirano fuori tutta questa energia per giocare? non sono mai stanchi"... Comunque ringrazio tutti quei bambini che mi hanno reso una giornata bellissima, ci sono dei bambini stupendi uno più simpatico dell'altro, ognuno con il proprio carattere (gentile, permaloso, critico, silenzioso, nervoso) che lo rendono speciale...
Sono anche molto contenta che quest'anno ci sia anche il mio nipotino almeno si diverte un pò con altri bambini e devo anche dire che si è ambientato molto bene visto che non conosceva nessuno (a parte suo cugino)....

A domani piccoli angioletti e diavoletti ;)



martedì 23 giugno 2009

No alla pedofilia

CHI TOCCA UN BAMBINO
TOCCA TUTTI NOI




Prelevate queste immagini e fatele girare nei vostri blog



martedì 16 giugno 2009

CONTRO IL LAVORO MINORILE

(per questo video devo ringraziare mio nipote se non fosse stato per lui non l'avrei mai visto... ti voglio bene piccolo mio)


POESIA
Mani fredde e tremanti
mani innocenti
che lavorano senza tregua.
Per giocare
per essere liberi
non basta lo stipendio di un anno.
In quell’inferno di macchine
e di buio totale
ogni speranza è perduta
uccisa
da chi li picchia e li maltratta.
Ma i loro pensieri
non muoiono
continuano a brillare
dentro i loro cuori.

domenica 14 giugno 2009

IL BAMBINO CHE PIANGE SPESSO E DORME POCO

CONSIGLI DI UN PEDIATRA
Bisogna tenere presente che il neonato è particolarmente sensibile. Pertanto attraverso il pianto ci comunica i suoi bisogni: il disagio del sentirsi bagnato o di avere caldo, freddo o fame. Anche il corretto avvio dell'allattamento al seno richiede alcune piccole regole, prima fra tutte l'allattamento "a richiesta" che significa lasciare al bambino libero accesso al seno anche molte volte al giorno. Questo tipo di allattamento stimola un'offerta di latte materno adeguata alle esigenze nutritive del neonato. Pertanto è consigliabile allattatare il bambino a " richiesta", ai primi segnali di fame, soprattutto per le prime 4/6 settimane, cioè fino a quando il ritmo dell'allattamento non si è stabilizzato. Questo consentirà l'aumento della produzione del latte materno in funzione delle necessità del proprio bambino. Tuttavia può accadere, che il latte della poppata serale sia meno abbondante o meno concentrato a causa di variazioni fisiologiche nel corso della giornata; quindi il bambino può risultare insoddisfatto, irrequieto ed avere difficoltà nell'addormentarsi. Armatevi di pazienza e non disperatevi. Potrebbero essere necessarie una o più poppate notturne durante le quali non accendete la luce in camera ed evitate di parlare e di giocare con il bimbo, affinchè lui mangi rapidamente senza subire eccessive stimoli esterni e torni a dormire.
- La mamma che allatta al seno deve avere l'accortezza di curare la propria alimentazione evitando l'eccessivo consumo di caffè, alcool, cioccolata, che possono disturbare il sonno del bambino.
- Le tisane a base di camomilla, finocchio e melissa possono essere utili per le qualità sedative e rasserenanti di queste erbe. Per abituare il neonato ad un ritmo di sonno regolare.
Abbiamo detto che si tratta di una fase molto delicata, durante la quale si avvia l'organizzazione del sonno e si instaura un regolare ritmo sonno-veglia.
Ecco alcuni consigli pratici:
- Curate molto l'ambiente dove dorme il neonato, la sua stanzetta deve essere tranquilla, silenziosa, illuminata con una piccola luce diffusa.
- Cercate di mantenere una temperatura dell'ambiente confortevole, rigorosamente il caldo; può essere sufficiente una temperatura ambientale di 20/21° C.
- Evitare di giocare nelle ore serali con il bambino perchè potrebbe eccitarsi e faticare nell'addormentarsi.
- Non tenere il neonato troppo vicino alla televisione accesa, che può arrecare disturbo al sonno.
- Fategli il bagnetto, possibilmente la sera, che è il momento più adatto affinchè la sua azione rilassante favorisca il sonno.
- Date l'ultima poppata dopo il bagnetto e confortatelo con il contatto materno, il cullare ritmico, la ninna nanna dolcissima.
- Cercate di tenere costante l'ora di andare a dormire e mettete il vostro neonato a letto dopo avere soddisfatto la sua naturale fame.
- Mettetevi accanto a lui, cullatelo lievemente, cantate una vecchia canzoncina o una ninna nanna dolce che deve diventare abituale: musichette artificiali o carillon possono causare eccitazioni. Mettetelo nella culla semiaddormentato ma ancora sveglio: deve addormentarsi con la percezione di essere nel suo lettino e non in braccio alla mamma o nel lettone o sul divano. Fatelo dormire sulla schiena ed evitate la posizione a pancia sotto. Preferibilmente fate dormire il neonato in una culla accanto al vostro letto o nella sua cameretta, non troppo distante dalla vostra. Il neonato allattato al seno, durante i primi mesi di vita, cercherà il seno materno anche come consolazione. Può essere corretto attaccarlo al seno, ricordando che per lui questo e rassicurante. Fate in modo che i pasti notturni siano brevi e interagite il meno possibile con il bambino. Dopo i 4/5 mesi, il lattante non dovrebbe avere più bisogno di bere o di nutrirsi durante la notte, anzi l'ingestione notturna di liquidi, potrebbe aumentare la quantità della sua pipì; pertanto bagnandosi più spesso, si sveglierà e piangerà per essere cambiato. Ricordate che l'insonnia nel neonato è correlata al suo adattamento ai ritmi esterni. Rivolgetevi al vostro Pediatra riferendo i disturbi e le ore che il neonato trascorre nel sonno: il suo consiglio sarà indispensabile per risolvere i problemi e in ogni caso non somministrate farmaci senza la sua indicazione. Se presenta numerosi risvegli notturni. Se il bambino inizia a piangere, aspettate qualche minuto prima di intervenire. Ad ogni progressivo-risveglio successivo allungate progressivamente l'intervallo di tempo prima di accorrere, passando da 1-2 minuti e così via finchè si addormenta da solo. Entrate nella stanza, parlategli e tranquillizzatelo: non dategli da bere, non prendetelo in braccio, l'importante è rassicurarlo e non farlo sentire abbandonato. All'inizio sembrerà faticoso, ma progressivamente imparerà a gestire autonomamente la sua nanna. Mettete una piccola luce nella stanzetta del bambino, in maniera che lui possa controllare , ambiente circostante. Cercate di capire se è la fame il motivo del suo risveglio. In questo caso lo vedrete portarsi alla bocca le manine cercando di succhiarle nervosamente.

sabato 13 giugno 2009

Che cosa sognano i bambini?

Capire che cosa sognano i neonati guardando le loro espressioni del volto è sicuramente difficile anche se possono trasparire sicuramente le emozioni fondamentali: gioia, tristezza, paura, stupore, collera e disgusto.
Il mondo onirico infantile diventa accessibile a partire dai 3 anni di età, quando i bambini sono in grado di raccontare i loro sogni.
David Foulkes, psicologo che ha lavorato nel laboratorio del sonno all’University of Wyoming e al Georgia Mental Health Institute di Atlanta, a partire dal 1982 ha condotto diversi studi su individui fino ai 15 anni, dimostrando che fino a 6 anni si sognano soprattutto animali. Le scene sono fantastiche e raramente li coinvolgono in prima persona. Le immagini sono quasi statiche, semplici, e tra le azioni più descritte sono dormire e mangiare.
“Le scene si susseguono senza trama e i soggetti interagiscono senza essere i veri e propri protagonisti delle storie” scrive William Domhoff, psicologo all’University of California a Santa Cruz. “A questa età non ci sono differenze di genere: i sogni di bimbi e bimbe sono simili, si differenziano solo alla fine dell’adolescenza”.
Crescendo, i bimbi diventano protagonisti dei loro sogni che si fanno meno surreali. Le ragazze hanno dialoghi divertenti con le amiche. I maschi sognano partite di calcio, gare sportive, battaglie.
Inge Strauch, docente di psicologia clinica all’Università di Zurigo, ha raccolto 550 sogni intervistando, a intervalli di 2 anni, 12 maschi e 12 femmine tra i 9 e i 15 anni. Confrontandoli con i sogni degli adulti ha scoperto che i giovani sognano meno sventure e disgrazie.


"David Foulkes, William Domhoff, Inge Strauch"

sabato 6 giugno 2009

il pensiero


Chi di noi non ha Mai desiderato essere una Cenerentola, una Biancaneve o, perché no, un baldo giovane in sella ad un cavallo bianco, il celebre Principe Azzurro? Nessuno! Già, anche perché ad ognuno di noi, almeno una volta nella nostra vita, quando eravamo bambini, è stata raccontata una fiaba. E' strano l'effetto che fanno le fiabe sui bambini: gli occhi si spalancano, si tendono bene le orecchie e gli animi, improvvisamente, si placano, come anestetizzati. Mi sono sempre chiesta perché facessero quest'effetto ( e non solo ai bambini ) ... Beh, probabilmente perché il mondo che c'è fuori non ci soddisfa, e andiamo a cercare realtà diverse da quella in cui siamo incatenati, per rifugiarsi dentro qualche castello incantato o qualche bosco fatato. Così ci sentiamo cullati e protetti da questa realtà magica, fatta di principi e principesse, ranocchi, carrozze, tappeti volanti e scarpette di cristallo. Un'altra cosa ci attrae fortunatamente è che nelle fiabe c'é sempre un lieto fine e che quindi, malgrado tutte le avversità, i nostri eroi incantati vincono sempre, mentre noi, comuni mortali, malgrado tutti i nostri sforzi, non sempre vinciamo e il nostro fine è spesso tutt'altro che lieto!

domenica 31 maggio 2009

I bambini sognano sin da piccolissimi.

Il modo in cui reagiscono, al risveglio, ai propri sogni, dipende dall'atteggiamento dei genitori, e influenza il loro futuro rapporto col sonno.

Prima dei tre anni manca la capacità di raccontare: è dunque difficile indagare sui sogni dei bambini. Subito dopo, i piccoli fanno dei resoconti, ma spesso la fantasia e il sogno reale s'intrecciano in modo inconsapevole. Il contenuto pare essere statico, poca partecipazione personale, scarse interazioni, prevalenza di animali. Negli anni successivi c'è uno sviluppo della complessità del sogno, parallelo a quello cognitivo ed affettivo. Compaiono personaggi fantastici, luoghi immaginari, simboli.

Secondo Freud, i sogni infantili sono molto chiari, brevi e coerenti. Il loro contenuto è di solito trasparente: si tratta dell'adempimento di un desiderio diurno, o la copia fedele di vicende familiari e scolastiche. E' solo dalla terza infanzia che inizia a formarsi il sogno simbolico, con messaggi mascherati ed enigmatici come quello degli adulti.

E' facile che il bambino, anche molto piccolo, abbia degli incubi, che non sa nemmeno raccontare. A volte si verificano dei sogni ricorrenti, quasi a riflettere un blocco che non riesce a superare. E' importante che l'adulto accolga le sue associazioni spontanee, cioè tutte le impressioni che aggiunge di sua iniziativa: farlo raccontare, fargli disegnare il racconto, lasciar emergere senza minimizzare il nocciolo dell'angoscia dell'incubo.

Ascoltare al mattino i sogni dei bambini, senza interpretarli, è un gioco utile: aiuta a valorizzare il sogno e il sonno, e a non averne paura. Un tempo si alimentavano gli incubi con minacce al momento dell'addormentamento. E' importante invece cercare di predisporre dei "sogni d'oro", con ninnananne rassicuranti, visualizzazioni dei colori preferiti, antidoti magici inventati insieme. E se la strega dell'incubo si fa viva lo stesso, la mattina dopo bisogna disegnarla il meglio possibile e bruciarla. Con l'unico rischio che il rituale liberatorio si riveli così divertente da indurre nuove incursioni di mostri per poterlo ripetere.

"Olga Chiaia"



sabato 30 maggio 2009

I bambini sognano?

Sì, ma quel che sognano è un mistero.
Forse in sogno galleggiano nel caldo abbraccio del grembo materno sentendo il suo respiro e il battito del suo cuore e la sensazione di sicurezza che gli dava l’ambiente uterino. Forse, invece, sognano l’impatto con quel mondo nuovo e sorprendente nel quale sono stati gettati dalla pace e i rumori sgradevoli, stoffe morbide per accoglierli e braccia forti per sorreggerli, latte caldo che scende lungo la gola….
Possiamo solo cercare di indovinare che cosa sognano perché nessuno ricorda ciò che ha sognato quando era neonato. Nonostante tutto si può essere sicuri che sognano solo guardandoli dormire.


martedì 26 maggio 2009

CRESCENDO

ti ricorderai di quando eri bambina
di quando piangevi perchè ti mancava la mamma
ricorderai l'amico/a del cuore

e dei giochi fatti insieme
ricorderai della scuola e dei brutti voti
ricorderai dell'insegnante che ostinato ti rimproverava
ricorderai dei litigi con gli amici
ricorderai del bambino/a ke detestavi
ricorderai la prima cotta..
il primo bacio
ma crescendo capirai

che piangere era inutile perchè la
mamma sarebbe tornata

capirai che litigare per delle sciocchezze era da stupidi
capirai che chi detestavi era simile a te
ma ripensandoci sorriderai
perchè i tuoi sbagli ti hanno portato a qualcosa
ti hanno fatto crescere e diventare quello che sei Ora

domenica 24 maggio 2009

OGNI ESSERE UMANO


In ogni essere umano è presente la carica emotiva e straordinaria di un "bambino libero" è stata intrappolata e imbrigliata dall’educazione, dalla cultura, dai condizionamenti e dalle proprie paure. Questa carica emotiva è quanto di più coinvolgente, affascinante, emozionante ci possa essere in un individuo, è la molla che porta al benessere e costituisce le fondamenta della felicità, è la base di ogni relazione appagante, di ogni esperienza straordinaria, di ogni momento indimenticabile, di ogni contatto con le proprie parti più vere e profonde.

martedì 19 maggio 2009

TOSSE/ VERMI/ PIDOCCHI/ VOMITO

LA TOSSE
La tosse è una contrazione della respirazione a cui segue una rapida espirazione caratterizzata da chiusura e successiva riapertura molto veloce della glottide. La tosse rappresenta un riflesso istintivo del corpo, un meccanismo di difesa contro irritazioni della gola, della trachea o dei bronchi e permette l’espulsione di sostanze nocive.
La tosse non è una malattia vera e propria, bensì il sintomo di alcune patologie correlate all’apparato respiratorio.


I VERMI
I vermi (o ossiuri) sono la più comune forma di parassiti intestinali che attaccano l’essere umano. Sono classificati come endoparassiti, cioè come parassiti che vivono all’interno del corpo umano. I vermi, infatti, si depositano nell’intestino. Le femmine dei vermi escono dall’ano, dove depositano migliaia di uova, che si schiudono dopo 2-3 giorni. I vermi appena nati si depositano intorno all’ano o sulle natiche, nella zona vulvare (se colpiscono le femmine) o, raramente, nelle feci.


I PIDOCCHI
I pidocchi o pediculosi sono parassiti la cui lunghezza si aggira tra i 2 e i 4 millimetri, che infestano la cute, ma che possono anche depositarsi sul pube o, più raramente, su tutto il corpo.
I pidocchi della cute sono di gran lunga i più comuni e in questa sede parleremo in modo specifico di questi, anche perché le cause, i sintomi e le cure sono più o meno gli stessi per tutti e tre i tipi di pediculosi.
Le femmine nidificano sulla cute le loro uova, chiamate lendini, così che i pidocchi cominciano a moltiplicarsi e ad espandersi sul cuoio capelluto nel giro di una settimana, tempo necessario alle lendini per schiudersi.
I pidocchi che attaccano l’uomo sono della specie Pediculus Humanus (i pidocchi della cute) e Pthirus Pubis (i pidocchi del pube).


IL VOMITO
Il vomito non è una malattia, ma il sintomo di un malessere che deve essere riconosciuto per essere curato. Consiste nell’espulsione, talvolta improvvisa e violenta, di cibo contenuto nello stomaco.

"fioriblu (angolo pediatrico)"

giovedì 14 maggio 2009

MAL DI GOLA/ NASO CHIUSO/ OTITE

IL MAL DI GOLA
Il mal di gola è un’infiammazione molto comune delle vie respiratorie, causata solitamente da virus o batteri, frequente soprattutto durante la stagione invernale. La bocca e la gola, infatti, rappresentano la via più immediata per l’entrata di organismi estranei.

È molto diffuso fra i bambini, che non hanno ancora sviluppato appieno le difese immunitarie necessarie a combattere i più semplici malanni.


IL NASO CHIUSO
Il naso chiuso consiste nell’ostruzione delle cavità del naso che rende difficoltosa la respirazione. È uno dei disturbi più frequenti a cui l’individuo è soggetto e, generalmente, è un fastidio molto semplice da curare.


L'OTITE
L’otite è l’infiammazione dell’orecchio medio o dell’orecchio esterno, e può essere acuta o cronica a seconda della sua durata.È un disturbo che colpisce i bambini in modo frequente e che si manifesta soprattutto con il mal d’orecchi.

"fioriblu (angolo pediatrico)"

domenica 10 maggio 2009

CROSTA LATTEA/ LA DIARREA/ LA FEBBRE

CROSTA LATTEA
La dermatite seborroica, chiamata comunemente crosta lattea, è uno dei disturbi tipici della prima infanzia. È una malattia della pelle caratterizzata da un’eccessiva produzione di sebo che si manifesta di solito a partire dalle prime settimane di vita del bambino e che, di norma, sparisce entro il terzo mese, anche se talvolta si presentano casi di dermatite seborroica verso gli 11 anni.
La crosta lattea prende questo nome dal fatto che si manifesta quando il bambino è ancora nella fase in cui il suo unico nutrimento è il latte.


LA DIARREA
La diarrea è un disturbo della defecazione caratterizzato da frequente evacuazione di feci di consistenza liquida o semiliquida.
Più che una malattia vera e propria, la diarrea è il sintomo di un disturbo intestinale che può essere di varia natura.

È molto frequente nei bambini che, attraverso la diarrea, reagiscono agli attacchi esterni.


LA FEBBRE
La febbre consiste nell’aumento della temperatura al di sopra della normale soglia, che si aggira intorno ai 37° C (tra i 36,4 e 37,4° C).

La febbre è uno dei sintomi più frequenti utilizzati dal corpo umano per segnalare anomalie nel normale funzionamento dell’organismo. La febbre, infatti, è lo strumento che il corpo umano usa per ostacolare la moltiplicazione degli organismi infettanti; questi organismi, infatti, non riescono a sopravvivere ad una temperatura maggiore di quella corporea.
"fioriblu (angolo pediatrico)"

giovedì 7 maggio 2009

Un pò di riflessione con me stessa

Giusto, sbagliato, si, no, forse...... quante volte al giorno ci chiediamo queste cose? ultimamente io continuo a farmi queste domande, è giusto fare così? dovrei forse fare colà? qual'è la risposta giusta a tutti questi quesiti? cosa sarebbe meglio fare? insomma le nostre teste si riempiono di domande e, spesso, non sanno darsi risposta e altrettanto spesso hanno paura di quello che potremmo risponderci perchè la linea sottile tra giusto e sbagliato potrebbe essere sorpassata e potremmo molto facilmente perdere la direzione.
Ma la cosa più importante che mi sto chiedendo è: non sarebbe meglio, alcune volte (sempre mi sembra esagerato) perdere la retta via? agire d'impulso , senza curarsi dei pro e dei contro? insomma tornare ragazzini per qualche ora o anche solo per qualche secondo tanto da dire SI oppure NO oppure è GIUSTO o è SBAGLIATO senza farsi altre domande... a volte è così bello non crearsi problemi, non pensare che per ogni azione c'è sempre una reazione che è li che ci aspetta infida, crudele.
Siamo diventiati donne e uomini? siamo grandi e questo cosa vuol dire? diventare grandi vuole per forza dire caricarsi di mille responsabilità che, forse e dico forse, nemmeno vogliamo? Nel caso fosse così allora SI!!! LO AMMETTO io soffro della gravissima sindrome di PETER PAN!!! non voglio crescere voglio rimanere bambina, voglio poter fare quello che ne ho voglia e non voglio rendere conto a nessuno almeno non sempre (lo so che non è facile essere liberi in tutto e per tutto... però a volte fa bene prendersi delle pause dall'età adulta)....
Ecco... ci sono, la massima di oggi è: non ci si deve vergognare del nostro lato bambino, bisogna che, ogni tanto, venga fuori, ha bisogno di vivere, di sognare e di respirare.... e, perchè no, anche di giocare!!! Nessuno è così tanto grande da poterlo mettere in letargo perenne...
Il bambino che c'è in noi ci tiene vivi e ci fa sognare, e cosa c'è di meglio del sognare?

mercoledì 6 maggio 2009

COLICHE GASSOSE

Le coliche gassose sono uno dei disturbi più comuni che colpiscono quasi tutti i bambini durante i primi 3-5 mesi di vita, per poi scomparire del tutto in modo definitivo e spontaneo.

Sono malesseri che inizialmente preoccupano molto i genitori, perché si accorgono che il loro bambino ha crisi di pianto irrefrenabili e frequenti e non sanno come comportarsi per alleviare il suo dolore.

Le coliche gassose sono infatti bolle d’aria e di gas che si formano nella pancia, provocando dolori intensi.


Le cause delle coliche gassose
Il dolore è causato dalla distensione delle pareti intestinali, distensione che avviene in seguito al passaggio delle bolle d’aria o di gas.

Le cause di questo fenomeno non sono ancora state accertate, ma sono stati ipotizzati alcuni motivi:

- Cause alimentari: una alimentazione scorretta, come l’eccesso di carboidrati, può generare bolle d’aria nello stomaco. In altri casi la sunzione troppo precipitosa del latte può causare ingestione esagerata di aria e aumentare l’aria nello stomaco. Anche l’intolleranza al latte vaccino può favorire le coliche gassose.

- Comportamento dei genitori: l’ansia dei genitori può alterare le percezioni del neonato, che a sua volta risponde a questo stimolo con reazioni nervose che accelerano la produzione di aria all’interno dell’intestino.

"fioriblu (angolo pediatrico)"

martedì 5 maggio 2009

L'ACETONE

L’acetonemia o chetosi, comunemente chiamata “acetone”, è un disturbo tipico dell’infanzia, caratterizzato da una disfunzione momentanea del metabolismo che si verifica quando l’organismo, una volta terminati gli zuccheri nel sangue, comincia a bruciare i grassi.

La combustione dei grassi produce, appunto, l’acetone, una sostanza che si deposita nel sangue e che in condizioni di normalità si trasforma in anidride carbonica e ossigeno; se è in corso una patologia, invece, l’acetone si accumula diventando tossico.

Più che una malattia in sé, l’acetone è infatti un sintomo di qualche altra problematica che si sta sviluppando nell’organismo del bambino (solitamente disturbi alimentari).I bambini compresi fra i 3 e i 10 anni, soprattutto se molto magri, sono più predisposti nei confronti dell’acetone.


Le cause dell’acetone
L’acetone è solitamente provocato da disfunzioni alimentari. Un’alimentazione troppo ricca di grassi, per esempio, può causare l’acetonemia.

La presenza di acetone nel sangue può essere facilitata anche dal diabete a causa della carenza di insulina, che ha un ruolo fondamentale nel trasporto di glucosio.

In alcuni casi può accadere che l’acetone sia associato a stati di shock, sforzi fisici eccessivi.


"fioriblu (angolo pediatrico)"

martedì 28 aprile 2009

I disturbi e i malesseri


Durante l’infanzia, soprattutto nei primi 6 anni di vita, i bambini vanno incontro a piccoli disturbi di vario tipo. Si tratta di malesseri molto comuni e frequenti, che si manifestano quasi sempre durante i primi anni di età.

Del resto le malattie fanno parte della normale crescita del bambino che, attraverso questi disturbi, riesce ad acquisire le difese necessarie a costruire il proprio partimonio immunitario e, di conseguenza, a rispondere in modo positivo a futuri attacchi infettivi e batterici.

Sono quasi tutti disturbi del tutto innocui e passeggeri e richiedono soltanto un pò di pazienza da parte del bambino per essere risolti.

Fra i disturbi più comuni che colpiscono i bambini ci sono:

- Acetone: disturbo, accertabile tramite l’esame delle urine, che si manifesta con vomito, mal di testa e addominale, alito che odora di frutta matura. È provocato da disturbi alimentari o metabolici;

- Coliche gassose: è un disturbo di cui soffrono quasi tutti i neonati. Sono bolle d’aria o gassose che si formano all’interno della pancia e che provocano dolore e malessere;

- Crosta lattea: è una delle malattie della pelle più diffuse tra i bambini, assolutamente non grave, dovuta forse a funghi o a ormoni. Colpisce soprattutto i neonati e si presenta con la comparsa di macchie bianco-giallastre desquamanti;

- Diarrea: disturbo molto comune nei bambini; di solito l’insorgenza della diarrea è provocata da infezioni virali o, più raramente, batteriche. La diarrea è il modo in cui l’organismo del bambino si libera di tali sostanze nocive;

- Febbre: è il meccanismo più frequente attraverso cui l’organismo cerca di difendersi da virus e batteri; questi ultimi, infatti, non riescono a sopravvivere ad una temperatura superiore a quella del corpo umano (che in condizioni di normalità si aggira intorno ai 37°).La febbre può anche presentarsi come sintomo di altre malattie (ad esempio alcune malattie esantematiche); per questo motivo è sempre consigliabile tenere sotto controllo la temperatura e consultare un medico se la febbre è molto alta o se è troppo prolungata nel tempo;

- Mal di gola: è un disturbo che si presenta con arrossamento delle mucose e dolore alla gola. Le cause scatenanti sono dovute solitamente a un virus, ma a volte l’origine del mal di gola è da cercare in un batterio, lo streptococco, che infetta solitamente i bambini al di sopra dei 3 anni. Il mal di gola può anche essere accompagnato da tosse e raffreddore e può essere sintomo di problemi alle vie respiratorie, come la bronchite e la tonsillite;

- Mal d’orecchi (otite): è un disturbo che colpisce l’apparato uditivo del bambino e che causa forti dolori all’orecchio; può avere natura infettiva, allergica o può essere causata da ipertrofia adenoidea.

- Pidocchi: il fenomeno è chiamato “pediculosi”. Si tratta della presenza di pidocchi sulla cute; è molto comune che i bambini siano infestati dai pidocchi, soprattutto se frequentano gli asili nido o luoghi simili di aggregazione. I pidocchi, infatti, sono molto contagiosi e si attaccano tramite contatto con capelli di bambini colpiti;

- Naso chiuso: accade spesso che i bambini non respirino bene. Nella maggior parte dei casi il naso chiuso è dovuto a semplici raffreddori, spesso molto frequenti, dovuti alla mancanza di difese immunitarie. È comunque necessario fare attenzione, perché dietro al raffreddore potrebbero talvolta nascondersi problematiche più serie come l’ipertrofia adenoidea;

- Tosse: più che una vera e propria malattia, la tosse consiste in un meccanismo di difesa necessario all’espulsione di sostanze tossiche o nocive. La tosse diventa più preoccupante nel caso in cui perduri nel tempo; in questo caso potrebbe essere sintomo di processi infiammatori in corso (laringite, faringite, bronchite);

- Vermi: è l’infestazione da parassiti più comune che può colpire l’essere umano. Si formano nell’intestino e le femmine depositano le uova tra le natiche. È un distrurbo un pò fastidioso, perché contagioso e molto pruriginoso, ma di lieve gravità. Si cura con semplici farmaci;

- Vomito: il vomito è una reazione del corpo a una patologia; per questo motivo è importante capire la causa che ha scatenato questo disturbo e curarla.

"fioriblu (angolo pediatrico)"

mercoledì 22 aprile 2009

Pensate sia possibile tornare a guardare il mondo con gli occhi di un bambino?


Credo che se gli uomini potessero vedere con gli stessi occhi dei bambini...
non ci sarebbero più problemi...
Sarebbe un mondo alquanto strano o bizzarro è vero...
Ma completamente puro...
Privo di peccati...
Di brutti pensieri...
Di sofferenza...
Privo di crudeltà...
Nessuno nasce crudele....ma lo diventa man mano crescendo...
Io non capisco da quale bisogno nasca la crudeltà...
Chi si crede crduele la maggior parte delle volte lo è solo esteriormente...
mentre chi non ammette di esserlo lo è interiormente...
Ormai anche noi ragazzi...giovani...
e bambini con la fretta di crescere...
per poi crescere e cercare modi di tornare bambini...
siamo stati influenzati da questa negatività...
Ragazzi...
noi siamo il futuro...
non lasciamoci condizionare da ciò che sta diventando il mondo...
impariamo dagli sbagli e dagli errori...
e in un futuro che dipenderà da noi...
eliminiamo la criminalità...
e creiamo un mondo migliore...
perchè potremo...
nè avremo le forze...
la possibilità...
dobbiamo solo renderci conto
di come o cosa
stia diventando
il nostro mondo...


Quindi mi chiedo se si possa tornare a guardare con gli occhi di un bambino...

sabato 18 aprile 2009

Storia di un aborto

Prima di tutto voglio farvi leggere questo.. La storia di un aborto, un grande disagio di un bambino che non vedrà mai la luce....

PRIMO MESE
Mamma, sono ancora un seme, ma ho tutti i miei organi. Amo il suono della tua voce. ogni volta che lo ascolto, ondeggio di qua e di là. Il suono del battito del tuo cuore è la mia ninnananna preferita.

SECONDO MESE
Mamma, oggi ho imparato a succhiarmi il pollice. Se potessi vedermi, potresti sicuramente dire che sono un bambino. Non sono ancora grande abbastanza per sopravvivere al di fuori della mia casa. E' così bello e accogliente qui!

TERZO MESE
Lo sai mamma? Sono una femmina!! Spero che ti faccia felice! Ho sempre voluto che tu fossi felice! Non mi piace quando piangi...sembri così triste...e mi sento triste anche io, e piango con te anche se so che nn puoi sentirmi...

QUARTO MESE
Mamma, i miei capelli stanno cominciando a crescere. Sono molto corti e carini, ma ne avrò molti! Passo molto del mio tempo facendo esercizio: riesco a girare la testa, ad arrotolare le dita e a stirare le gambe e le braccia. Sto diventando piuttosto brava!

QUINTO MESE
Oggi sei andata dal dottore...mamma, ti ha mentito! Ti ha detto che non sono un bambino! Sono una bambina mamma! La tua bambina... Io penso e percepisco... Ti posso sentire e so di amarti! Mamma, cos'è un aborto?

SESTO MESE
Sento di nuovo il dottore! Non mi piace...sembra freddo e insensibile! Sta infilando qualcosa nella mia casa...la chiama ago...Mamma cos'è?!? Brucia! Per favore fallo smettere! Non riesco ad allontanarmi dall'ago!! Mamma! AIUTAMI! Mamma, per favore fallo smettere...mamma! Scusa mamma! Fallo smettere ti prego! Ti prego....

SETTIMO MESE
Mamma, tutto bene. Sono tra le braccia di Gesù. Mi sta abbracciando. Mi ha parlato degli aborti...Perchè non mi hai voluto mamma?...........................

Ogni aborto è:

1 cuore che è stato fermato.
1 bocca che non parlerà mai.
2 occhi che nn vedranno mai.
2 mani che non toccheranno mai.
2 gambe che non cammineranno mai.

martedì 7 aprile 2009

Cambiamento di programma

Ciao a tutti....

la mia intenzione come avrete visto nel primo post era quella di trattare il tema della creatività dell'infanzia... Poi, pensandoci bene, ho voluto scegliere un argomento diverso: il disagio del bambino, non tanto riferendomi solamente allo sfruttamento minorile ma di quello
che un bambino non dovrebbe mai subire.
Ma in modo particolare comincerò a parlare dei disturbi e dei malesseri che si manifestano quasi sempre durante i primi anni di età.


Cercerò di vedere il mondo con gli occhi di un bambino provando a capire in certi casi il loro disagio e ciò che sognano fare....

venerdì 3 aprile 2009

Il mio primo post


Ciao a tutti!!!!
Sono Gloria... in questo blog tratterò il tema della creatività dell'infanzia.
In modo particolare parlerò di cosa i bambini sognano e creano con la loro fantasia...

sondaggio